La passione di una vita senza limiti
Non siate timidi (o esitanti): siate entusiasti nel vostro spirito, servite il Signore (Rom. 12:11, una possibile traduzione letterale)
No, non stiamo parlando dell’eccitazione passeggera, dell’euforia che scompare come neve al sole, dello scroscio dell’applauso o dell’urlo lanciato quando abbiamo la pelle d’oca. Si tratta di qualcosa di più profondo, di più grande, di radicato e radicale. Chi conosce il Dio della Bibbia, l’Eterno, il Re dei re, lo sa bene: è una passione che ci invade, che non ci fa stare fermi e non ci lascia nella passività dello status quo.
Zelo: una parola sottovalutata
E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi consuma» Giovanni 2:17
Lo zelo di solito è associato ad un dovere religioso, un movimento inesorabile e continuo.
Ma la traduzione più attuale di questa antica parola (è la stessa nel greco originale della Bibbia) sarebbe “entusiasmo” o “passione”: «la passione per la tua casa mi consuma». Mentre Gesù si guarda intorno e vede il tempio degradato a mercato, in lui si agita un sentimento profondo, qualcosa che non lo lascia nell’indolenza. Gesù rompe la routine e stravolge la situazione, facendo quello che nessun profeta aveva mai osato fare prima: caccia fuori tutti, non può sopportare che un luogo che doveva onorare Dio sia umiliato in quel modo.
Perché Gesù ha quest’obiettivo: manifestare la gloria di Dio. Ogni Sua parola, ogni Suo gesto, ogni Suo pensiero ha questo scopo. In Gesù vediamo questo inesauribile ardore nel cuore, un fuoco che fa letteralmente “ribollire” il Suo spirito (questo è il significato originale; in italiano può renderlo la parola “fervente”, usata per esempio in Atti 18:25 per descrivere lo slancio di Apollo).
Con la stessa passione vediamo Gesù nei capitoli successivi seduto a parlare della salvezza a influenti dottori e donne emarginate, guarire figli di ufficiali e paralitici abbandonati. Gesù non spezzetta la Sua vita in eventi particolari che catalizzano le sue energie in picchi che vanno e vengono, né si lascia andare a una routine insipida, ma vive giorno per giorno una bruciante passione. Sempre in cammino, sempre pronto, sempre attivo: questo è il nostro esempio più grande.
Una vita entusiasmante
L’entusiasmo invece viene spesso interpretato come qualcosa di superficiale, un sentimento volatile. Ma c’è qualcosa di sorprendente in questa parola: entusiasmo significa letteralmente “il divino in noi” o anche “Dio dentro” (en + theos). L’entusiasmo, quello vero, è lo zelo che faceva ribollire il cuore di Gesù, è il fuoco della verità che ardeva nelle ossa di Geremia (Ger. 20:9).
E noi?! Spesso nel seguire i nostri obiettivi scolastici, universitari, lavorativi o familiari rischiamo di essere trascinati in una routine piatta, anche nel nostro impegno con Dio. Le nostre preghiere probabilmente si sono fatte stanche e ripetitive (se ci sono), facciamo il nostro servizio senza troppe aspettative, trascinandoci in chiesa la domenica, o al massimo un altro giorno a settimana.
Come possiamo alimentare questo entusiasmo? Come possiamo tenere questo fuoco vivo e acceso? Semplice! Rimaniamo vicino all’origine di questo fuoco: l’indomabile Dio della Bibbia. Andiamo alla Sua presenza ogni giorno, esploriamo davvero la Sua volontà tra le pagine della Bibbia e sbarazziamoci di tutto quello che vuole soffocare quel fuoco.
Dobbiamo riscoprire quella verità incredibile, soffiare su quelle scintille che si stavano spegnendo. Tornare alla consapevolezza di quanto meravigliosa sia l’opera della grazia di Dio in ognuno di noi, realizzare di quali tesori preziosi siamo stati resi partecipi. Vivere davvero la vita eterna, la vita senza limiti che Gesù ha dato ad ognuno di noi, che supera lo spazio, il tempo e la morte stessa (Romani 8:38-39).
Riaccendiamo il fuoco!
Attorno al nostro bel fuoco c’è un mondo che vive nel freddo e nell’oscurità … che al massimo si scalda con delle fiammelle tenui, dei fuochi fatui che brillano quel poco che basta ad attirare l’attenzione per poi spegnersi e far ripiombare tutto nel buio. Andiamo in mezzo alle tenebre a portare quella “fiaccola fiammeggiante” (Isaia 62:1) che è la salvezza di Dio, mostriamo quant’è luminosa la Verità e quanto caldo è l’Amore di Dio.
È tempo di portare nuovi amici intorno a quel fuoco: scaldiamoci e cantiamo con loro.
Non è entusiasmante?!